Coach Bignotti: “Siamo all’inizio della stagione più strampalata della nostra carriera”
Il Coach della Prima squadra di Basket ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni. Dal Covid alla ripresa del campionato: ecco le sue dichiarazioni
Buongiorno Coach, rompiamo il ghiaccio con una domanda a cui oggi è difficile rispondere. Come stai e in che modo stai vivendo questo periodo che inevitabilmente ci sta segnando?
“Bentrovati a tutti i soci e gli amici della Pallavicini, dopo un anno abbondante stiamo per tornare in campo con la Serie D. In questi mesi di pandemia ho ricaricato le batterie stando soprattutto con la mia famiglia riscoprendo i piccoli piacere del tempo libero come la musica, la lettura, i film e la cucina”
In questo anno e mezzo di pandemia, nonostante le mille difficoltà del periodo, sei riuscito a trarre degli aspetti postivi? Puoi dire che Covid ti ha insegnato qualcosa?
“I ritmi blandi della pandemia, i giorni passati a casa, le videochiamate con amici e parenti lontani ci hanno inevitabilmente ricordato quanto siamo subalterni alla natura e al corso della storia, nonostante siamo così predominanti rispetto alle altre specie animali e vegetali. Le epidemie arrivano, nonostante la tecnologia e il nostro sviluppo, e come sempre ci dobbiamo riadattare. Anche la società e le persone, anche lo sport”
Parliamo di Basket, il tuo sport. Ritieni la ripartenza del campionato una scelta giusta e sicura?
“Reputo lo sport una componente fondamentale della nostra vita, soprattutto per i giovani, in cui oltre all’aspetto di salute fisica e mentale, grazie alla socialità e alle regole di ogni disciplina sportiva, si riesce a costruire un piccolo mondo in cui vivere, con le proprie problematiche, ambizioni o limiti. In piccolo ci prepara o ci allena alla vita vera. Quest’anno mi sarei limitato a permettere ai giocatori di ogni età, con dei protocolli ad hoc, di allenarsi sacrificando le partite, per limitare i contatti con altri gruppi e di conseguenza eventuali contagi. Ma lo sport senza confronto è difficile che esista, le Federazioni hanno comunque spinto per far giocare, e noi non ci tiriamo indietro”
Quali sono state le cose di campo e non solo che ti sono mancate di più in questi mesi?
“Il gruppo, le chiacchiere pre e post allenamento o partita, le pizze assieme, gli insulti o i complimenti o il darsi il cinque, vedere un errore o una cattiva abitudine trasformarsi in miglioramento o qualità del giocatore. Praticamente tutto. Soprattutto mi è mancato il nostro amato Ezio Rossi!”
Con tutti i blocchi e i divieti, hai avuto modo di aggiornarti o studiare cose che prima magari non potevi fare a causa della frenesia?
“Nei mesi di pandemia ho guardato tanto basket, partite o video di altri allenatori. Difficile stare senza pallacanestro, soprattutto quando non si può andare in palestra. Le idee nuove arrivano sempre, poi bisogna provare a adattarle a chi abbiamo in campo. Non ci sono le rivoluzioni nello sport, ma lenti cambiamenti. Vedremo cosa questa stagione ci potrà portare con le persone nuove che fanno parte della squadra e della società”
Siamo alla viglia dell’inizio del campionato. Come vi siete preparati e come ci arrivate a questo esordio un po’ sui generis?
“Siamo all’inizio della stagione più strampalata della nostra carriera (dal più vecchio al più giovane), abbiamo fatto una lunga riattivazione a settembre dopo i 6 mesi lockdown e dell’estate. Ci hanno interrotto per altri tre mesi e abbiamo ripreso a febbraio inserendo tanti giovani ricercando lo smalto fisico per affrontare al meglio il campionato. La serie D e gli Under 18 sono diventati un gruppo unico, in previsione del futuro e soprattutto per prepararsi a questa stagione difficile. I giovani dovranno dare energia e voglia di imparare, i senatori esempio e una strada da seguire. Non sarà facile”
Le tue impressioni sui ragazzi?
“Rispetto al roster iniziale abbiamo avuto delle defezioni, siamo molto giovani ma proveremo a fare come sempre il meglio possibile per rispettare la maglia e provare anche quest’anno a salvarci per mantenere la categoria”
Considerando che giocherete otto gare molto ravvicinate, che tipo di campionato ti aspetti e come si affrontano partite di questo tipo?
“Ci siamo allenati con continuità solo per un mese, abbiamo tanti giovani alle prime esperienze senior e ci sarà tanta confusione e non poche difficoltà. Dovremo mettere entusiasmo e voglia di superare i propri limiti, soprattutto in ottica futura. Ci sono 19 squadre iscritte al nostro campionato e una retrocessione, confidiamo di essere tra le 18 salve ma non sarà per niente facile”
Concludiamo l’intervista con una domanda secca: quale sarà il vostro obiettivo stagionale?
“Più dei risultati in campo e appunto mantenere la categoria (tutte le squadre iscritte sono ben strutturate e hanno giocatori con esperienza e tanto da insegnarci), cominciamo il lavoro di inserimento del gruppo 2003/04 in prima squadra. I nuovi 18enni dovranno imparare e cercare la loro strada aiutandosi con l’esperienza dei 6 senior. Quest’ultimi hanno voglia oltre che di giocare anche di tirare delle urla quando servono e trasmettere il loro sapere ai più giovani. Sicuramente dopo il gruppo 99, è l’annata migliore e saranno il futuro di questa squadra. Speriamo sia ancora Serie D”